Concetti Generali
La
Chirurgia plastica estetica opera per correggere i difetti somatici
dovuti sia all'invecchiamento sia alla variabilità naturale della
specie con un allontanamento dai valori normali. Per valori normali si
intendono quei valori più frequenti quindi più armonici che
costituiscono i canoni estetici.
Fare una
"plastica" non significa, come pensano alcune persone,
plasmare e rimodellare la pelle come se fosse creta o plastilina
cancellandone miracolosamente i difetti o le cicatrici, ma vuol dire
praticare delle incisioni chirurgiche e poi delle suture in modo tale
che il difetto o la cicatrice non si veda o non si senta più come prima.
Una "plastica" non può cancellare delle cicatrici, ma farne di nuove meno visibili.
Laser, Peeling, Dermoabrasione, Crioterapia e Diadermocoagulazione
provocano l'asportazione dell'epidermide e di parte più o meno
consistente del derma stimolando cosi' la pelle a "rigenerarsi", più
liscia, più chiara, di colore più omogeneo e con rughe e cicatrici
sempre meno visibili a seconda della profondità e della frequenza dei
trattamenti.
Le sequele di detti trattamenti sono direttamente proporzionali alla
profondità cutanea raggiunta e consistono in escare, cicatrici e
discromie.
La Cicatrizzazione
La Cicatrizzazione dipende da molti fattori:
Innanzi tutto
il tipo di ferita: una ferita ampia non suturata cicatrizza male, cioè
"per seconda intenzione", questo significa che nuovo tessuto si forma
pian piano a colmare quello mancante, ma la cicatrice sarà
antiestetica. Quando interviene il chirurgo e specificatamente il
chirurgo plastico, l'eventuale perdita di sostanza o cicatrice
preesistente, o tumore cutaneo, o qualsiasi altra patologia, vengono
eliminate praticando delle incisioni cutanee seguendo per quanto è
possibile le cosiddette Linee di Langer, cioè quelle linee naturali
della pelle orientate secondo la minore elasticità cutanea che
corrispondono alle rughe cutanee nella vecchiaia. Così prima si incide,
poi si sutura riaccostando ad arte i margini della ferita così la
cicatrizzazione avviene bene per "prima intenzione"; in questo caso
infatti il nuovo tessuto formatosi servirà solo da collante tra due
parti che noi accostiamo già durante l'intervento. Nella migliore della
ipotesi la cicatrice che esiterà dall'intervento sarà sottile, lineare,
leggermente arrossata i primi tempi, pou sempre più simile al colore
cutaneo circostante.
Una cicatrice è stabilizzata dopo 6 mesi, ma già dopo 20- 30 giorni può essere praticamente quasi invisibile.
Il sopraggiungere di complicanze anche minime può ritardare ed
alterare la cicatrizzazione, infatti se si ha un piccolo versamento
sieroso o ematico la cicatrizzazione non potrà più seguire il suo
perfetto completamento, ma si potranno avere diastasi (allargamenti),
aderenze ai piani sottostanti, avvallamenti, esuberanze di tessuto
cicatriziale, a volte la comparsa all'interno della cicatrice di una
nuova rete di capillari rosso-violacei che possono peggiorare
ulteriormente l'aspetto artrofico-cicatriziale di una brutta cicatrice.
A
quanto detto dobbiamo aggiungere il fattore "variabilità personale" per
cui alcuni soggetti, soprattutto i fototipi scuri (neri e mulatti), ma
non solo questi, sono particolarmente predisposti a formare cicatrici
ipertrofiche e cheloidee, cioè sulla cicatrice il tessuto continua ad
accrescersi e ad indurirsi provocando risultati decisamente
antiestetici. Ciò può avvenire soltanto per una tendenza soggettiva del
paziente a cicatrizzare in modo anomalo anche se la sutura chirurgica è
stata eseguita ad opera d'arte.
Tutto ciò va conosciuto da chiunque si sottoponga ad un seppur minimo
intervento di chirurgia che voglia denominarsi "estetica" perchè
potrebbe accadere che l'esito di un intervento per l'asportazione di
una piccola lesione possa dare esiti cicatriziali più visibili della
lesione asportata. E' pur vero che tali casi sono rarissimi ed è sempre
possibile intervenire in molti modi per ridurre una cicatrice evidente
ed antiestetica.
Arricciature cutanee intorno ad una cicatrice da sutura tendono a spianarsi facilmente in breve tempo.
E' bene non intervenire su una cicatrice per migliorarla se non è ancora stabilizzata.
E' possibile migliorare le cicatrici con applicazione di gel e guaine
compressive, infiltrazioni, peeling, dermoabrasione, laser, sostanze
cosmetiche e cosmeceutiche.
Le cicatrici sono peggiori in genere nelle zone sottoposte a movimento:
tendono ad allargarsi ed a spostarsi verso il basso seguendo la legge
di gravità. Così dopo un lifting delle cosce e delle braccia ci dovremo
aspettare che le cicatrici col tempo diventino più brutte e si spostino
verso il basso. E' importante evitare il movimento nella zona in via di
cicatrizzazione almeno nel periodo iniziale.
Smagliature
Le cosiddette "smagliature" non si possono eliminare completamente.
L'asportazione di smagliature è consigliabile solo se queste sono
concentrate in una zona facilmente asportabile chirurgicamente
associando tale asportazione ad un intervento (per esempio
addominoplastica).
Meglio è trattarle con peeling, laser e dermoabrasione, che danno un progressivo miglioramento dell'aspetto cutaneo.
Il tatuaggio può cambiare solo il colore, ma la trama del tessuto resta
quella di un tessuto privo di fibre elastiche...del tutto analogo al
tessuto cicatriziale.
Asportazione di tatuaggi
L'asportazione di un tatuaggio è molto difficile e i risultati sono
spesso incompleti ed insoddisfacenti. Peeling, elettrosalatura,
dermoabrasione e laser possono asportare i pigmenti a volte in modo
incompleto anche dopo molte e costose sedute. Solo su tatuaggi molto
superficiali è possibile avere una "restitutio ad integrum", ma nella
maggior parte dei casi la profondità del derma che si deve raggiungere
per eliminare il pigmento è tale che la cute trattata appare di colore
più chiaro di quella circostante (cicatrice discromica ipocromica).
Tenete sempre presente ciò prima di sottoporvi ad un tatuaggio!